Claudia Caldarano
in residenza per
RIFLESSIONI
26 marzo > 1 aprile 2021
CANGO, Cantieri Goldonetta – Firenze
CREDITS
Ideazione e Regia: Claudia Caldarano
Dramaturg: Alessandro Brucioni
Danza: Claudia Caldarano e Maurizio Giunti
Musica: Filippo Conti chitarra e elettronica
Realizzazione Scene: Alessandro Brucioni, Giacomo Masoni, Monica Filippi
Produzione: mo-wan teatro
Supporto: Regione Toscana, Aiep Ariella Vidach Milano, Fattoria Vittadini Milano, Nuovo Teatro delle Commedie e Fondazione Teatro Goldoni Livorno, Contemporanea Festival Prato
premi: TheWorkRoom _ PerChiCrea Fattoria Vittadini e NaoCrea Aiep
Ringraziamenti a: CCH e Gabriele Evangelista contrabbassista al Deep Festival
Nella performance sono presenti scene di nudo integrale.
Riflessioni è una performance declinabile in diverse forme e fruizioni che si svolge su di una struttura autoportante di specchio deformante che sollecita lo spettatore su come e dove orientare il proprio sguardo, mobile tra la carne viva e i suoi simulacri, i riflessi. Un’installazione in cui è incluso, riflesso, anche chi assiste alla performance e che altera il suo contenuto in base al punto di osservazione, che traduce il corpo concreto in immagine astratta secondo il punto di vista dello spettatore che è invitato a lavorare sul proprio sguardo per essere autore della propria e altrui immagine, per mettere in relazione lo spazio individuale con lo spazio della rappresentazione e quello della comunità che partecipa alla performance.
Riflessioni è una Liturgia del vuoto; è un’autopsia dell’atto creativo, una performance sull’appropriazione della creazione, sulla banalità dell’arte, sul senso di inutilità della creazione nell’iper-visione consumistica, che riflette sul corpo come materia prima per “costruire” le nostre nozioni di realtà e illusione, sul corpo come oggetto artistico e soggetto insieme. I performer sono sia oggetti d’arte che artisti, e la loro opera d’arte è il corpo umano vivo, il “corpo operoso” , risultato di Leib contro Körper, che mettendosi “in opera” diventa “un’opera”, una “plastica” ridicola e commovente, espressione delle loro pulsioni maniacali, del loro narcisismo, e del loro bisogno di ritualità, e costretta in un inevitabile corpo a corpo con l’altro e con se stessa.
Lo spazio è concepito come un tavolo anatomico metallico, un piatto poggia salma specchiante che intrappola la dimensione fisica e l’astrae, un atelier in cui si succedono reciproci tentativi di “manipolazione”, controllo e scoperta di sé stessi e dell’Altro, un set deformante in cui avvengono rivincite ironiche e atti demiurgici, una fucina per “vedere con i propri occhi”, per mettere in discussione, i luoghi comuni sulla visione del corpo e sulla nozione di realtà.
PER INFORMAZIONI
Centro Nazionale di Produzione per la Danza Virgilio Sieni
CANGO Cantieri Culturali Goldonetta
via Santa Maria 23/25 – Firenze
055 2280525 – accademia@virgiliosieni.it