Posare il tempo
(titolo provvisorio)
Più avanza nel suo lavoro, più Claudia Catarzi aumenta i parametri di composizione.
Ma niente di concettuale in questo, il suo pensiero è carnale. Quello che la interessa è nel qui e ora: è la storia tra i corpi, la storia delle costanti metamorfosi che vi operano.
Il pensiero che ci si trova sempre presente è la consapevolezza che ogni elemento che compone il momento presente co-partecipa alla realizzazione dello stesso, e non esiste elemento singolo da poter essere preso in considerazione in valore assoluto, perché ciascuna cosa è leggibile in un preciso modo proprio perché letta in quella costellazione.
Questo pensiero guida, già dai lavori precedenti, la creazione artistica di Claudia, influenzando e ispirando la sua scrittura coreografica sempre in aperto dialogo con l’elemento sonoro e quello scenico.
Partendo quindi dal principio che tutte le cose esistono perché sono in relazione fra loro, l’inizio del lavoro consiste nell’organizzare contesti, degli spazio-tempo in cui la relatività agisce. Tutte le cose esistono nel tempo e nello spazio. Come il tempo è un elemento fondamentale che opera nella modificazione e nell’evoluzione delle cose, come lo spazio genera le connessioni, come il peso dà corpo al gesto.
La parola centrale intorno alla quale ruota questa nuova ricerca di lavoro, sarà “posare”. Posare nella sua accezione di atto relativo alla posizione che il corpo assume per essere guardato da fuori. Ma posare porta anche il significato di un’azione legata al peso, quindi alla forza di gravità che influenza i corpi. Elemento, questo, ovviamente essenziale nello studio sul movimento.
Il percorso sarà inoltre influenzato dalla formazione di belle arti da cui Claudia deriva, e quindi esempi pittorici e scultorei di epoca classica come moderna, saranno usati in fase di creazione.
BIOGRAFIA:
Claudia Catarzi ha iniziato la sua carriera lavorando con l’Ensemble di Micha Van Hoecke e ha fatto parte di compagnie internazionali quali Constanza Macras’ Dorky Park (Berlino), Iztok Kovac’s En-Knap Group (Lubiana), Sasha Waltz & Guests e con la coreografa israeliana Yasmeen Godder. E’ stata ospite di Ohad Naharin (Batsheva Dance Company) e ha partecipato al cortometraggio di Peter Greenaway The Towers. Queste ricche esperienze hanno portato alla creazione del solo Qui, ora nel 2011, che è stato premiato da numerosi riconoscimenti ed è stato selezionato tra gli altri per Aerowaves Spring Forward Festival. Un suo altro solo Sul punto ha vinto il premio della giuria e il premio del pubblico al Romaeuropa / Festival DNA 2013.
Sempre per l’anno 2017 è scelta come danzatrice dell’anno da Tiago Bartolomeu Costa nell’importante libro annuale della danza, balletto e performance 2017, “Jahrbuch 2017 der tanz – Zeitschrift für Ballett, Tanz und Performance”, con “40.000 centimetri quadrati”.