DUO GOLDBERG / ADRIANA BORRIELLO
Ph _ Salvatore Pastore
LUOGO, DATE E ORARI
Cango, Sala Grande
gio 27 settembre – h 21.00
CREDITS
con Adriana Borriello (danza), Gilda Buttà (pianoforte)
una coreografia di Adriana Borriello
musica Johann Sebastian Bach, Goldberg Variations
consulenza musicale per la coreografia Giovanni Bacalov
disegno luci Giovanni Marocco
assistente alle prove Valeria Diana
costumi Morfosis
produzione Compagnia Adriana Borriello, Atacama Onlus
in collaborazione con Napoli Teatro Festival, AMAT & Civitanova Danza, DanceHaus, Lavanderia a Vapore/ Piemonte dal Vivo.
SCHEDA
DUO GOLDBERG
Danza Adriana Borriello
Pianoforte Gilda Buttà
Mi sono decisa a compiere il passo. Affronto la musica di Johan Sebastian Bach. Forme perfette, entro cui scorre il puro flusso della vita e la trascende. Affonda nell’umano e rivela l’oltre, la perfezione che si cela nell’attenta cura del piccolo: dettaglio su dettaglio, la trama di suoni ordita con rigore assoluto dentro la regola. Esplorata fino ai suoi confini estremi. Penetra nei luoghi più remoti dell’essere e svela la sua essenza. Divina.
Lei, la musicista, incarna l’udibile – invisibile. Io, la danzatrice, suono il visibile – inudibile.
Adriana Borriello
La musica
La forma delle Variazioni Goldberg è bipartita e ruota intorno al numero 32 in tutti suoi livelli, dal macroscopico al microscopico. La struttura generale è infatti composta da un’aria, 30 variazioni e la stessa aria da capo; qui la bipartizione di 16+16 è esplicitata dalla sedicesima variazione che è una “ouverture” alla francese, dunque un nuovo inizio.
Si tratta di un vero e proprio concerto, in scena solo due strumenti: un pianoforte e un corpo.
Gilda Buttà
La danza
Il passo è il tema principale su cui essa si articola; il passo come emblema e “unità di misura” del nostro rapporto con spazio e tempo. E dal passo si sviluppano le sue molteplici declinazioni, elaborazioni e variazioni possibili.
Mi lascio abitare da quei suoni a partire dal corpo che, a questo punto, è tutta me.
E scrivo le mie variazioni, incorporando quelle di Bach.
In scena c’è un’altra incorporazione: Gilda che suona.
Faccia a faccia anche noi. Entrambe di fronte a Bach e le sue variazioni.
Agli spettatori la possibilità di lasciarsi “toccare” dai due corpi in scena, quello della pianista nell’atto di suonare e il mio nell’atto di danzare. Di aderire empaticamente al dialogo tra questi due diversi modi di incorporare la musica di Bach.
Le Variazioni Goldberg sono una perfetta architettura manifestando, al contempo, la semplicità e la complessità dell’esistenza, svelano le connessioni invisibili tra tutte le cose, la molteplicità e l’unità.
Adriana Borriello