NATA FEMMINA
Ideazione regia e coreografia: Paola Vezzosi
Creato e danzato con: Eleonora Chiocchini, Isabella Giustina, Valeria Secchi
Costumi: Arts in progress
Disegno luci: Luca Chelucci
Produzione ADARTE
Col Sostegno di MIBACT-Spettacolo dal vivo e Regione Toscana-Settore Spettacolo e per le residenze Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza, (Firenze), Versiliadanza – Teatro Cantiere Florida/Flow Residenze Creative
Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.
Da “La Ballata delle donne” di Edoardo Sanguineti
Spazio di riflessione sulla condizione della donna. Il sorriso delle donne si spezza ogni giorno, in ogni luogo, ad ogni età, milioni di volte sotto il peso di usi e costumi di popoli “in via di sviluppo” ma anche sotto il peso di desideri sacrificati, di indoli addomesticate, a favore di interessi omologanti e arroganti di popoli “emancipati”. Ancora prima del femminicidio, della violenza domestica, delle spose bambine, si fa avanti la dimensione più ordinaria degli stereotipi, contro cui l’urlo non sa alzarsi altrettanto istintivo ed immediato. L’idea di una femminilità “consona” alla “natura” di donna, anche quando non ci limita, ci confonde, e non sempre la colpa è di qualcuno altro. Quelle piccole lotte quotidiane per un’uguaglianza di valore sono da condurre talvolta anche contro se stesse. Una libertà violata pesa più di una possibilità negata, ma di questa negazione si nutrono i delitti.