© Michelle Davis
GIUSTIZIA | BALLO 308
un progetto di Virgilio Sieni
27 settembre > 4 ottobre 2020
Foro Romano – Parco archeologico del Colosseo, Roma
nell’ambito del Festival Letterature
a cura di Andrea Cusumano e Lea Iandiorio
per l’iniziativa Insieme – lettori, autori, editori
in collaborazione con Libri Come e Più libri più liberi
L’iniziativa è promossa da MiBACT, per il tramite del Centro per il libro e la lettura, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale. Organizzato da AIE (Associazione Italiana Editori), Istituzione Biblioteche di Roma e Fondazione Musica per Roma. In collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo e Zètema Progetto Cultura.
Il progetto Giustizia | Ballo 308 è in partnership con Romaeuropa Festival.
GIUSTIZIA | BALLO 308
di Virgilio Sieni
assistenti artistici Giulia Mureddu, Lucia Sauro e Delfina Stella
cos’è questa purezza che ci scuote?
Riconosciamo nelle rovine il senso del luogo ameno.
C’è sempre armonia tra le rovine archeologiche disseminate nella natura che affiora dai resti architettonici. Emerge un forte senso di giustizia, un richiamo ancestrale ma decisamente politico che ci ammonisce sui comportamenti da assumere. Le rovine che osserviamo hanno resistito al tempo subendone tutte le catastrofi. È commovente vedere come alcuni muri, pietre, colonne mozzate, resti architettonici ancora riescano a dialogare con l’ambiente presente: s’instaura un gioco nel tempo che rende dignità a noi come essere umani.
Camminare tra le rovine è un gesto democratico che ristabilisce i tempi dell’accoglienza. È un ecosistema in cui è possibile soffermarsi sui dettagli. Niente è banale e qualsiasi punto osservato ha la forza di inscriversi nella geografia emozionale che ora ci ricorda degli altri, di chi ci ha preceduto, degli studi fatti, di qualche racconto o fotografia vista in passato.
L’ampio sguardo tra l’arco di Tito e il Tempio di Venere, narra della storia dell’uomo, di come sia necessario che ogni cosa dialoghi con l’altra secondo un sistema di trasmissioni visive, uditive, tattili, mnemoniche.Le rovine sono un elogio alla prossimità dove tutto sembra lontano facendo affiorare la capacità di sogno delle persone e con essa l’aura delle cose che li comprende, compenetrandoli.
Sei azioni coreografiche interpretate da cinquanta cittadini emergono tra i resti architettonici e la magnificenza del tempo. Il corpo e il gesto assumono ritualmente la forza del tempo e la capacità dell’uomo di elaborare il senso di comunità
Giustizia | Ballo 308 è un progetto di Virgilio Sieni ideato appositamente per il sito storico del Parco archeologico del Colosseo a Roma e si inserisce nell’ambito del Festival Letterature.
Il progetto include un percorso di creazione a cura dell’Accademia sull’arte del gesto rivolto a cittadini di ogni età che si è tenuto dal 27 settembre al 4 ottobre, concludendosi con una performance aperta al pubblico. La creazione site specific abiterà gli spazi del Foro Romano, all’interno del Parco archeologico del Colosseo, dall’1 al 4 ottobre.
Il percorso è rivolto ad un gruppo di cittadini di ogni età e provenienza che si tramanderà delle sequenze di gesti. Il loro muoversi e commuoversi restituirà un paesaggio inconsueto di “abitanti in ascolto”, archeologicamente spinti dalle macerie per proporsi come comunità che viene. I cittadini interpreteranno una successione di immagini sulle forme della vicinanza e dell’adiacenza, sul corpo ospitato dalla natura e dalla storia, sul corpo e il gesto come sostanza archeologica accarezzata dal tempo. Ogni quadro propone un modo umanistico di ascoltare la lezione delle rovine e come l’aperto possa rappresentare quell’elemento sorgivo che ci mette in contatto con la fragilità delle cose.
PER INFORMAZIONI
Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni
Tel. 055 2280525
accademia@virgiliosieni.it
www.virgiliosieni.it