PARADISE NOW#GIBELLINA
ATTO DI CONTEMPLAZIONE
un progetto di Virgilio Sieni
ORESTIADI di Gibellina
Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni
Accademia sull’arte del gesto Firenze
PARADISE NOW#GIBELLINA
ATTO DI CONTEMPLAZIONE
un progetto di Virgilio Sieni
Regia e coreografia: Virgilio Sieni
Interpreti: Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Giulio Petrucci, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo
Assistenti alla coreografia: Giulia Mureddu, Delfina Stella
Assistenti al progetto: Amalia Borsellino, Simona Miraglia
musica eseguita dal vivo da Andrea Lovo: percussioni e oggetti, Giacomo Ferrigato: chitarra preparata, TJ Scratchavite: scratch su mangianastri
Produzione Orestiadi 2021
Come ci indica Burri il Cretto non è pensato per rappresentare spettacoli, esige silenzio; il silenzio, quale forma di meditazione che ci immerge nel tempo della storia, induce ad un movimento che dal passato arriva a noi con tutta l’energia rinnovata e commovente.
Com’è possibile agire sul cretto?
Penso di rimanere lì davanti, per giorni, contemplare il luogo, danzare con l’immateriale che lo abita. Non si può mostrare la postura sopra un cimitero. In questa città sommersa il cretto ci invita ad un atto di meditazione sulla vita degli altri, ma anche su come è possibile tessere un legame con la storia, sentirsi archeologicamente sorgivi. Qui ogni gesto e suono, ogni abbozzo drammaturgico deve fare i conti con l’inappropriabilità del luogo e degli eventi. Una forte commozione ci guida a cantare col gesto la memoria che lega la tragedia alla sospensione, Gibellina al Paradiso. Il Paradiso dantesco ci lascia intravedere gli spostamenti necessari all’uomo per sopravvivere attraverso la pratica dell’amore e dell’amicizia. Così Dante individua nell’andare verso l’altro il gesto della sopravvivenza.
Paradise now è un progetto che non si ripete di luogo in luogo: propone un modo di abitare e far coesistere esperienze diverse tra loro: i cittadini, i danzatori, i musicisti. Ognuno chiamato a sottrarre e mutare qualcosa.
A Gibellina, sul Cretto, è stato necessario abbandonare alcune posture per intravedere insieme i silenzi del gesto attraverso una polis ricomposta per ascolti e prossimità, vuoto e attesa. Il Cretto di Burri ha accolto e guidato la coreografia pensata per un ensemble di danzatori e una comunità di cittadini che si sono alternati in un dialogo di gesti meditati e respirati: un suolo tracciato da passi intesi come piantumazioni di un giardino immaginario.
Il Paradiso di Dante ricompone il corpo secondo una lontananza che è propria dell’aura, un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole. Un viaggio che si conclude nello spazio senza tempo della felicità.
La coreografia è costruita per endecasillabi di movimenti dove i versi della danza ritrovano il risuonare della rima da una terzina all’altra. Questo continuo manipolare, accarezzare e pressare lo spazio invisibile intorno ai corpi edifica un continuum di terzine sillabiche del gesto: una maniera umile per porsi nei confronti della loro magnificenza geometrica, matematica e cosmica.
Allo stesso tempo il gesto scaturisce da una ricerca sullo spazio tattile e sull’aura della persona. I danzatori e i cittadini creano un gioco di vicinanze e di prossimità, stabilendo una nuova forma di contatto, dove il tocco non tange la pelle ma lo spazio auratico dei corpi.
L’esperienza a Gibellina si svolge sulla relazione tra l’uomo e la natura, luogo della memoria e dell’incontro dove i cittadini insieme agli artisti riflettono sulle forme democratiche della condivisione e la scoperta del gesto poetico.
PER INFORMAZIONI
Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni
Tel. 0552280525